L’avevano soprannominata “Regina” per la sua bellezza.
Scorreva in viale dei Missaglia. Attraverso essa i contadini del luogo irrigavano i propri campi.
Un giorno sopraggiunse il progresso. I contadini scomparvero e con essi si decretò l’interramento di un lungo tratto di quella roggia.
Non il perché né il per come. Sta di fatto che all’altezza di una via intitolata al poeta della musica Fabrizio de André, quella roggia suggestiva riappare per una ventina di metri per poi nuovamente incanalarsi.
Nel corso degli anni un ristretto numero di cittadini tutt’altro che intelligenti, in quel corso d’acqua vi ci hanno gettato di tutto; motorini, bottiglie persino una pistola. Mi raccontava un addetto dell’Amsa che più volte sono intervenuti per la bonifica.
In quel luogo ieri e oggi il gruppo de “La compagnia dell’anello” ha deciso di stazionare. Non con le mani in mano bensì armato di buona volontà ed attrezzature varie.
“La compagnia dell’anello” aveva una gran voglia di sporcarsi le proprie mani e l’ha fatto.
Ha raccolto 7 sacchi di immondizia, una montagna di arbusti due motorini rubati e quella pistola riconsegnata alle forze dell’ordine.
Oggi quella roggia è rinata orgogliosa di potersi finalmente richiamare "REGINA".
Grazie a tutti i partecipanti.
Una nota di merito anche alle forze dell’ordine e all’Amsa che ci hanno aiutato con il loro intervento di recupero materiale in questa opera di bonifica.
Ah dimenticavo ….. ora gli amici dell’Oasi Smeraldino ci verranno a dar dei consigli .... abbiamo voglia di ripopolare ancor più quel luogo di volatili felici.
ANNUNCIO
COSA ABBIAMO FATTO ....
COMUNICATI STAMPA
Milanosud - Gennaio 2016
Articolo di Nadia Mondi
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Il 12 dicembre i volontari hanno ripulito il corso d’acqua di via de Andrè
La “Compagnia dell’Anello” scende in... roggia
Raccolti e consegnati ad Amsa e alle forze dell’ordine oltre che immondizie varie un motorino e una pistola a salve
Come un temporale che inizia a fasi sentire da lontano, una nuova tendenza sta nascendo, coinvolgendo sempre più simpatizzanti. Una tendenza in controtendenza, nata dal desiderio di affrontare in modo diverso gli annosi problemi locali di degrado e di alienazione. Gruppi di cittadini si riuniscono per rimboccarsi le maniche, ripulire aree urbane poco curate o addirittura trattate come discariche, rinfoltire la vegetazione mettendo a dimora nuove piante o prendendosi cura di quelle esistenti e creando spazi di socializzazione in cui si lavora e si coglie anche l’occasione per conoscersi, stare insieme e divertirsi. E tutto questo su spazi pubblici. In particolare ci riferiamo all’area dell’anello di via dei Missaglia (ma non è l’unica) di cui già abbiamo parlato nel numero scorso a proposito della piantumazione di 170 piante ad opera di privati cittadini. Una seconda iniziativa è stata organizzata dagli stessi cittadini il giorno 12 dicembre. L’oggetto su cui è stata posta l’attenzione è la roggia Regina, che si trova nel parcheggio dell’ex bocciodromo e che si trovava in stato di grave degrado a causa di comportamenti incivili che l’avevano trasformata in una discarica a cielo aperto. I cittadini in questione si fanno chiamare la Compagnia dell’Anello, sfruttando il gioco di parole tra la denominazione della pista di biciclette (appunto, l’anello) e il primo volume del romanzo di Tolkien “Il Signore degli Anelli”. L’analogia è pertinente perché, come l’originale compagnia si riunisce per combattere l’Oscuro Signore che vuole togliere agli esseri viventi la libertà e la bellezza del loro mondo naturale e idilliaco, la neo formata Compagnia dell’Anello intende combattere il mostro del degrado, non solo ecologico ma anche etico e morale, dimostrando che con un po’ di buona volontà e di attenzione, si può vivere in un ambiente sano e pulito, in un contesto sociale sereno e attivo. Durante l’azione di pulizia del 12 dicembre (vedi foto sotto) sono stati raccolti molti oggetti che erano stati gettati illecitamente nella roggia e che sono stati successivamente rimossi dai camion dell’Amsa, avvertiti di questa iniziativa; addirittura un motorino era stato gettato nel corso d’acqua, che dopo essere stato spostato sul margine del fosso, è in attesa di essere ritirato dalla polizia locale.
Attimi di perplessità e preoccupazione sono stati vissuti quando in un piccolo contenitore di plastica è stata ritrovata addirittura una rivoltella. Avvisata subito la polizia, gli agenti hanno accertato trattarsi di una pistola a salve. E tuttavia la cosa non è ugualmente molto rassicurante. I cittadini hanno persino ricevuto la visita spontanea di due agenti delle guardie ecologiche, i quali, dopo avere ricevuto dalla compagnia doverose spiegazioni sull’attività in corso, si sono prodigati di fornire informazioni utili per poter agire nella legalità e ottenere relative autorizzazioni ufficiali per poter continuare con la loro azione di riqualificazione del territorio. La pulizia dell’area si è conclusa con la rimozione di rami secchi, foglie marce e rampicanti che soffocavano le piante. Purtroppo già due giorni dopo un sacchetto di immondizia e un secchio di plastica imbrattavano nuovamente il corso d’acqua. Ma i membri della CdA non si sono scoraggiati, il weekend successivo era di nuovo tutto pulito. Questa attività è in crescita perché è contagiosa. Fare qualcosa di buono non serve solo agli altri, serve anche a se stessi, per sentirsi meglio, perché si sviluppa la consapevolezza che si sta facendo qualcosa di buono, qualcosa di concreto. Un’ultima osservazione: polizia, guardie ecologiche, Amsa, vigili ed anche rappresentanti del Comune e del Consiglio di Zona 5 sono ora al corrente dell’esistenza di questo gruppo. Sappiamo anche che a livello istituzionale sono già in programma da tempo progetti per riqualificare corsi d’acqua e aree verdi. Se la Compagnia dell’Anello è riuscita ad attirare l’attenzione e ad accelerare i tempi o a far conoscere aree che non erano state considerate, ha raggiunto il proprio obiettivo: quello di lavorare in accordo con gli organi ufficiali e collaborare attivamente alla realizzazione di opere di bonifica. È superata l’epoca in cui si faceva una telefonata o si scriveva una lettera per segnalare la necessità di un intervento e poi si attendeva settimane o mesi prima che la macchina burocratica si mettesse in moto. È giunto il momento di mettersi insieme e lavorare. Questo è solo l’inizio. Altri gruppi di cittadini si stanno riunendo spontaneamente in altre aree per simili finalità. Ma di questo parleremo un’altra volta.